Emanuela Caorsi guru dell'alimentazione olistica: «Rinascere a tavola con i cibi dei nonni»

Emanuela Caorsi è un bell’ingegnere giramondo di 35 anni. Anzi, era un’ingegnera, perché solo al femminile si trova tanto coraggio da lasciare sei anni fa un invidiatissimo lavoro (da uomo) a Sydney e una romantica casetta sulla spiaggia di Manly Beach. Da strutturista specializzata in ponti, piattaforme, tralicci, insomma grandi opere, a guru della cucina olistica, «a donna che ha imparato ad amarsi di più e a riscoprire se stessa». Dopo essersi diplomata in Holistic Nutritionist in Canada è rientrata in Italia e ha appena pubblicato il suo primo libro (“Riparto da me”, Gribaudo Editore, 160 pagine, 16,90 euro), una guida all’alimentazione che fa bene al corpo e all’anima e un metodo – Body Love Reset – che in 21 giorni dovrebbe restituire la forma senza l’assillo del contare calorie e pesare grammo per grammo. Alla prima domanda, non importa più quale, Emanuela, risponde a sua volta con una sfilza di domande. «Ognuna di noi deve chiedersi se è pronta per trasformare la sua vita. Con sincerità deve rispondere a domande come: Sei pronta per avere il corpo che hai sempre desiderato senza doverti preoccupare di pesare ciò che mangi o contare calorie che ti allontanano dall’ascolto del tuo corpo? Sei pronta per dire finalmente addio alla ritenzione idrica e alla cellulite? Sei pronta per vedere la tua pelle liscia e radiosa? Per vedere i tuoi capelli e le tue unghie crescere più forti e più velocemente? Sei pronta a dire addio all’intestino pigro, a quella fastidiosissima pancia sempre gonfia, al mal di testa debilitante, ai dolori durante il ciclo e a quei chili di troppo che si sono così affezionati a te da non volersene proprio andare via? Ma soprattutto, sei pronta per sentirti bene e piena di energia come mai prima?».

Nel 2014, dopo essersi risposta cos’ha fatto?

«Ho stravolto la mia alimentazione e mi sono accorta che diventavo ogni giorno più consapevole del mio corpo e più abile nell’ascoltare i messaggi che mi mandava. Cambiare la mia alimentazione ha innescato un magico processo che mi ha spinta a volermi migliorare come donna sotto ogni aspetto, non solo fisicamente. Cambiare alimentazione ha dato il via a un circolo virtuoso che mi ha portata a riscoprire me stessa e a imparare ad amarmi di più. È come se resettare il mio corpo mi avesse permesso di fare indirettamente un reset della mia mente: i miei desideri, i miei sogni e la mia missione erano diventati incredibilmente più chiari, così come la consapevolezza di ciò che è davvero in grado di rendermi felice, leggera e spensierata».

Risultati concreti?

«Mi sono resa conto che alcuni malesseri che pensavo essere parte di me erano invece causati da alcuni alimenti. Molti decidono di convivere col mal di testa o la stitichezza, quando invece basterebbe eliminare qualche ingrediente».

Bisogna superare la paura: del nuovo, di cambiare, di uscire – scrivi nel libro – dalla propria zona di comfort. E paura anche dei paroloni che comunque creano fastidio quando non si conoscono. Lei parla di alimentazione olistica, termine che deriva dal greco hòlos cioè “tutto”. Traducilo meglio per noi.

«Il nome è sofisticato ma in realtà è qualcosa di molto semplice. L’alimentazione olistica non è altro che l’alimentazione che seguivano i nostri nonni o bisnonni, fatta di ingredienti veri e integrali. Gli ingredienti veri sono le verdure e la frutta di stagione, i cereali, i legumi, la frutta a guscio, i semi e le proteine di origine animale (uova, latticini, carne e pesce) di qualità e di cui se ne conosca la provenienza. Non fanno, invece, parte dell’alimentazione olistica, quantomeno nella quotidianità, tutti i prodotti preconfezionati come biscotti, merendine, fette biscottate, cracker, snack, cereali per la colazione & cose simili. Che popolano gli scaffali dei supermercati, ricchi di farina bianca, zucchero bianco, oli vegetali raffinati e ingredienti dai nomi impronunciabili».

Il suo metodo (sistema, ricette, consuetudini) Body Love Reset è naturalmente indicato per persone prive di patologie particolari. Le cinque regole da rispettare?

«Scegliere alimenti di origine naturale che contengano un massimo di due ingredienti; non preoccuparsi delle calorie, così come dei grassi, perché quelli buoni fanno bene. Dare attenzione al carico glicemico e, importante, riposare, capendo quando il corpo è al limite».

E cinque cose da evitare.

«Mangiare schifezze anche se ogni tanto – con moderazione – ce le possiamo concedere. Stare fermi e non fare attività fisica. Avere paura del cibo: il cibo è un amico e se si mangia bene non fa mettere su chili. Da evitare anche l’eliminazione del sale, il sale marino è buono. E infine – lo dico a me stessa – non avere tempo per se stessi, correre sempre a 200 all’ora, non fermarsi mai».

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