La stilista Norma Kamali: «A tutta forza, ogni decade ha la sua sfida da vincere. Ecco come essere invincibili»

Norma Kamali, 75 anni, decide di condividere con le donne del mondo la sua ricetta per restare sane e giovanili magari fino a 100 anni. Il suo nuovo libro “I am invincible” è una vera bibbia di consigli, scaturiti dalle sue esperienze personali attraverso i decenni. Famosa sin dagli anni Settanta, prima per le sue creazioni che furoreggiavano al famoso Studio 54, poi per i costumi sgambati resi famosi da Farrah Fawcett e Christie Brinkley, poi per l’iconico cappotto “sacco a pelo”, esposto anche al Moma, oggi è amata nel mondo per la moda sempre più comoda, «democratica, inclusiva e gender fluid» come la descrive lei stessa.

 

 

Alla base dei suoi consigli ci sono «i tre pilastri del benessere»: dormire, magiare sano e fare esercizio. Ne ha parlato in uno zoom con MoltoDonna. Kamali, lei nella vita ha affrontato sfide durissime, ma ha sempre saputo trasformarle in occasioni per cambiare e rilanciarsi.

Cosa consiglia a chi non crede di avere la sua stessa forza di carattere e la stessa disciplina?

«La vita è piena di imprevisti ma c’è un’unica costante, e sei tu. Tu devi costruire la tua autostima e il tuo carattere e creare una forza interiore e fisica. Se ti curi di te, se ti ami – ma non in modo narcisista – se fai le giuste scelte su quello che mangi, sull’esercizio fisico, il sonno, se vinci lo stress con la meditazione, se cerchi di creare forza dentro di te, quando ci saranno crisi, e ce ne saranno non una ma centinaia nella vita, sarai pronta a farvi fronte. Potrai combattere e vincere. Se invece sarai debole e vulnerabile, allora sarà difficile. La bella notizia è che tutti possono cominciare, oggi, ora, a costruirsi i tre pilastri di una vita sana. Dormire bene è la prima colonna, quella che vale per il 50% del nostro benessere. E poi fare esercizio fisico e mangiare in modo equilibrato».

Nel suo libro offre un panorama dei sette decenni della sua vita, ce n’è uno che è stato più bello?

«Ogni decade mi ha preparato a quello seguente. Quando hai vent’anni sei fragile, non hai la forza di affrontare cose grosse, ma quelle esperienze ti preparano per i 30 anni. Per molte si presenta un problema, la loro traiettoria di vita non segue quella che si crede sia predestinata per le donne. Magari non sono sposate o non hanno bambini. Per me è stata la decade in cui ho lasciato mio marito e la boutique che avevamo creato insieme. Un atto necessario per proteggere la mia dignità. La decade in cui ho fondato la mia casa di moda, partendo dal nulla. Ma non c’è un calendario ufficiale, io ad esempio l’amore della mia vita io l’ho trovato a 65 anni. A trent’anni bisogna costruire la propria forza, sono anni di sfida e ti preparano ai 40».

Con l’avvicinarsi della menopausa...

A quarant’anni in genere hai creato il tuo brand, ti sei fatta un nome nel tuo mondo, nel tuo lavoro. Le sfide sono più complesse, ma hai accumulato un’esperienza che ti rende capace di affrontarle. Ma intanto cominci ad avvertire i primi segni della premenopausa, dunque più che mai avrai bisogno di essere forte e seguire le tre colonne della vita sana. Perché poi a 50 anni c’è l’altra grande sfida: non diventare invisibili».

Comincia il declino?

«Tutt’altro, i cinquant’anni possono essere l’età della libertà, dell’avventura, il momento giusto per realizzare sogni mai realizzati. Nei miei cinquant’anni mi sono reinventata, mi sono liberata di pesi inutili, della grande casa che avevo arredato perché fosse un capolavoro visivo, di interi magazzini di collezioni che avevo conservato, anche di tre automobili d’epoca. E ho scelto di non accumulare più niente. Finita la menopausa si ragiona con più lucidità e si è emotivamente più serene. E io sono qui a 75 anni a provarvi che ci si può sentire meglio man mano che si invecchia».

Come mai lei non si trucca?

«Non ho niente contro un velo di trucco. Ma se è bello giocare con il trucco a 20, 30 anni, e creare un alter ego, quando il tempo passa, se sei contenta, userai sempre meno trucco. Il nostro volto è la nostra storia, ed è bello presentare una storia autentica».

Lei ha avuto come clienti un firmamento di star, da Diana Ross a Cher, da John Lennon e Yoko Ono a Elton John…Chi ricorda con più affetto?

 «Ho avuto la fortuna di avere un rapporto amichevole con tanti dei miei clienti. Ma Etta James è stata speciale per me. Amavo la sua musica, e l’ho usata in molte delle mie sfilate. Era una donna straordinaria».

Come pioniera dell’e-commerce, che già nel 1996 aveva un sito, cosa pensa dell’influenza crescente del web?

«Certo, bisogna controllare il consumismo, sennò sarà il consumismo a controllare noi. Ma anche qui penso che sia una questione di scelte individuali. Un consiglio? Limitate l’uso di internet, siate molto selettivi nella scelta di chi seguire e chi ascoltare. Siate voi a scegliere, non lasciatevi trascinare dalle correnti».

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