«Pronto? Aiuto, mio marito è violento», storie di vittime salvate da una telefonata

Aiuto. Alzare il telefono, mandare un messaggio, entrare in caserma o in commissariato, ma anche chiamare un’amica, confidarsi con la vicina, oppure chiudere il pugno della mano stringendo il pollice, l’sos di chi è esposto alla violenza. In qualunque modo, chiedere aiuto, per spezzare il silenzio che troppo spesso è una gabbia per le vittime: le isola, le confonde e le espone a un rischio più grande. Il 63% di chi subisce violenza (secondo un’indagine della Commissione d’inchiesta del Senato sui…
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