Mocassino, dal modello carrarmato a quello con il tacco tutte pazze per il grande classico

Volare basso o alto poco importa. Purché si faccia in modo confortevole e con destrezza. E per riuscirci ci sono loro: i mocassini. Un classico così classico che è diventato una tendenza. Con tacco rasoterra o con un massiccio rialzo di una certa levatura non fa differenza, il loafer, ovvero quella scarpa che prende le movenze dalle calzature da casa, con la loro linguetta stondata a sottolineare l’arco del piede, è tornato. E, se si cerca un ulteriore tocco di originalità, è concessa pure la suola carrarmato.

TRASFORMAZIONI

Come da Roger Vivier, che ha creato un piacevole ibrido con l’anfibio: solo per tipe davvero toste. La sua rinascita tra le scarpe da stagione, da possedere assolutamente nella propria scarpiera, si deve, probabilmente, al fatto che risultino chic senza dover costringere le estremità su trampoli difficili da domare. In più abbracciano perfettamente la tendenza genderless: la calzatura in questione, infatti, è tanto maschile quanto femminile senza troppe differenze se non quelle della misura. Tra i primi e inossidabili mocassini oggetto di tendenza e di desiderio compare il Gommino. Made in Tod’s, deve il suo nome a quelle piccole sfere sporgenti di gomma, i gommini, appunto, presenti sulla suola/non suola, complici nel dare aderenza al terreno e permettere camminate spedite e mai incerte. Il primo nacque, su intuizione del presidente del gruppo Diego Della Valle che voleva rinverdire e rendere più funzionale un modello di un po’ di anni prima, sul finire degli anni Settanta, sulla scia di una voglia di leggerezza, comfort ed eleganza. Da allora, è diventato un segno distintivo e tutti ricordano quanto Lady Diana, ad esempio, ne fosse un’infaticabile collezionatrice. Nel 1997, in Angola per aderire alla campagna contro le mine antiuomo, fece storia una sua foto in cui ne calzava un paio scamosciati color caramello. Anche se l’immagine è di qualche tempo fa, la principessa dava già lì un suggerimento di styling tuttora valido: mocassino flat, pantalone dritto tre quarti e una maglia o una giacca. Il gioco è fatto. Ma questa calzatura è da provare anche con un abito in maglia lungo al polpaccio, mixando la morbidezza della lana alle linee inappuntabili del loafer. Importante la calza: mai e poi mai col collant, tanto più velato. Meglio optare per un fantasmino o per una calza maschile, semplice e leggermente scesa sulla caviglia, oppure decorata con qualche tocco dorato o argentato o piccole perle (stile Miu Miu, per intenderci).

MODELLO CON RIALZO

Se, però, passare dallo stiletto al rasoterra non è nelle proprie corde, il mocassino è disponibile anche con tacco. E in nuance accattivanti, che vanno dal ceruleo al rosa e al grigio con una punta di azzurro confetto, senza dimenticare il sempiterno e inossidabile nero. Chanel ha un modello con un rialzo discreto e con la tomaia nel famoso matelassé logata con doppia C, Longchamp si lancia nel giallo limone, mentre DSquared2 aggiunge ciondoli metallici. Da Gucci i mocassini sono un credo indistruttibile, con morsetto e nastro web, mentre da Prada esiste anche la versione sabot per ciabattare felici anche in inverno. La passerella autunno/inverno di Versace aveva tante top model come ospiti. E (quasi) tutte calzavano mocassini assertivi con alto e ampio tacco a parallelepipedo, plateau di una certa importanza, ma occultato nella suola, e una medusa in metallo dorato sulla linguetta. Vanno con gonne longuette e minigonne, ma anche con pantaloni, purché il loro orlo lasci in vista la scarpa. Sarebbe davvero un peccato coprirle, così come nascondere la caviglia che, a contrasto con una scarpa massiccia, risulta ancora più esile e flessuosa. Il che non è poco.

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