Sabrina Salerno: «Oltre gli anni Ottanta, il mio look jeans e Chanel. Siamo donne? E' ancora attuale, purtroppo»

Una cantante tra le poche, in Italia, riuscita a superare i confini nazionali, divenendo un caso nel resto d’Europa, dove ha scalato le classifiche dagli Anni 80 in poi, entrando anche nell’immaginario pop: in Spagna, dopo l’uscita del suo singolo Sex, si produssero gomme da masticare a sua immagine, e le venne dedicato addirittura un videogame, che prendeva il nome da lei. Eppure Sabrina Salerno è stata anche capace di scatenare reazioni meno calorose, come in un 31 dicembre in piazza a Bilbao.

«C’era una folla inferocita, avevano anche bombe molotov: erano femministe che mi accusavano di interpretare il ruolo della donna oggetto» spiega. «In realtà, invece, con la mia musica ho sempre rivendicato l’indipendenza delle donne, la nostra capacità di scegliere il nostro destino». Qualcuno però ora ha capito quell’intento: nel telefilm Sky Rojo, su Netflix, “Siamo donne” è nella colonna sonora.

Cosa c’è secondo lei, in quel brano, così potente da superare il passare del tempo?

«Purtroppo a rendere così contemporanea quella canzone oggi, è il fatto che si viva ancora in un’era contraddistinta da un forte maschilismo. Quando Jo Squillo all’epoca mi propose il brano pensai che dire “siamo donne, oltre alle gambe c’è di più” fosse abbastanza scontato. E invece avevo peccato di presunzione».

Certo però oltre alla potenza dei suoi brani, a entrare nella storia è anche stato il suo look. C’è un pezzo di quegli anni che conserva ancora?

 «Ho tutte le mie giacche ma ho deciso di venderle all’asta, attraverso Charity Stars. Il ricavato sarà devoluto ad Animal Equality: non sono vegetariana, ma credo che tra allevamenti intensivi e wet market, sia necessario mettere uno stop alla crudeltà che usiamo sugli animali. Nel primo round un mio fan spagnolo ha già acquistato la giacca in jeans con i pupazzetti».

Proprio parlando di denim, all’epoca, in pieno stile Anni 80, ne indossava tantissimi. Qual è il suo paio di jeans preferito oggi?

«Ne ho circa 150 paia, ma finisce che indosso sempre lo stesso: un modello di Guess, a vita alta, che metto spessissimo».

Ha altre ossessioni stilistiche?

«Lo ammetto, per un certo periodo ho collezionato borse Chanel: andavo spesso a Parigi per lavoro, e passavo sempre dal loro negozio in Faubourg Saint-Honoré. Come per i jeans, è finita che indosso sempre e solo la stessa, la mia preferita».

Un pezzo che ha acquistato per premiarsi di un risultato?

«Un orologio Gucci in edizione limitata con brillanti e malachite. Sono una persona pratica, mi sono quasi sentita in colpa, però mi piaceva moltissimo».

Quali scarpe indossa quando vuole sentirsi al meglio?

«Ho comprato lo scorso settembre degli anfibi Prada con i taschini, e li ho messi con regolarità. Ho dovuto riporli nell’armadio ora, ma solo perché è arrivata la bella stagione».

Un pezzo che indossa per portarsi fortuna?

«Una collana in caucciù con due cornetti in corallo: uno mi è stato regalato da una mia amica per i miei 50 anni, un altro l’ho trovato per caso in una delle macchine di mio marito (l’imprenditore Enrico Monti, ndr), appassionato di vetture vintage, e ho pensato fosse un segno del destino».

Il pezzo del suo guardaroba che un giorno regalerà, magari a una futura nuora?

«Ci ho pensato spesso, avendo un figlio maschio, Luca Maria. Ho un anello con corona al quale sono molto legata. Forse però potrei regalarlo anche a mia nipote Eva».

Il pezzo che nel suo armadio ancora non c'è, ma ci starebbe benissimo?

«Nessuno, perché ho tutto quello che desidero. Mi rendo conto sia un privilegio, ma ne sono orgogliosa, perché tutto quello che ho, l’ho guadagnato solo con le mie forze».

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